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Si è conclusa l’esperienza in fiera dell’Oleificio Sociale di Cassano delle Murge Soc. Coop. a Sofia capitale della Bulgaria nell’evento internazionale INTERFOOD & DRINK 2018 .

La Bulgaria è un mercato di piccole dimensioni ma promettente, in quanto il trend di crescita dell’import dei prodotti agroalimentari italiani degli ultimi anni è quasi raddoppiato.

Con oltre 4,5 milioni di € di vendita, l’olio di oliva comincia ad entrare nelle abitudini alimentari del consumatore bulgaro e l’Italia è al primo posto con una quota di mercato di quasi il 30%.

Inoltre, nel primo semestre 2018 quasi tutti i principali indicatori macroeconomici registrano un andamento positivo dell’economia bulgara; il PIL, infatti, è in aumento del 3,2%.

Il principale motore della crescita è il consumo privato, per via del maggior numero di occupati e della crescita degli stipendi.

La partecipazione ad INTERFOOD & DRINK 2018 è motivata dalla volontà di soddisfare il desiderio dei prodotti “Made in Italy” dei paesi dell’est europeo. Vogliamo cogliere questa importante possibilità di crescita, ma da soli non potremmo farcela. Allora che fare? La soluzione è aggregarsi con altre aziende grazie all’adesione a “Rete Cuore della Puglia” che di fatto è un consorzio per l’export.

L’appuntamento di Sofia è stata la seconda esperienza fieristica dopo quella di Berlino del mese di giugno in collaborazione con “Rete Cuore della Puglia”, un’esperienza sicuramente positiva sia per la conoscenza dei mercati esteri acquisita dalla nostra cooperativa e sia per contatti presi con importatori esteri.

Dobbiamo necessariamente continuare su questa strada se vogliamo dare valore al nostro olio e quindi pensare ad un ritorno economico per i nostri soci.

Secondo Charbonnier, l’olio d’oliva per il suo alto contenuto di acido oleico, sembra essere l’olio meglio tollerato dallo stomaco. Il tono dello sfintere che separa lo stomaco dall’esofago e che impedisce il riflusso dei succhi gastrici è meno alterato dall’olio d’oliva. II burro è il grasso meno tollerato e l’olio di girasole ha effetti intermedi. Allo stesso modo agiscono sul tempo di svuotamento gastrico. Fin dall’antichità si descrivono effetti benefici sulle gastriti ipercloridriche e sulle ulcere gastro-duodenali grazie alla sua funzione protettiva. La somministrazione di olio d’oliva al posto di grassi animali a pazienti affetti da ulcera produsse una riduzione di lesioni nel 33 % dei casi e una cicatrizzazione nel 55 % (Taits). Comunque, la prescrizione dell’olio d’oliva non dispensa dalla terapia farmacologica.

Due cucchiaiate di olio d’oliva la mattina a digiuno sembrano avere un effetto soddisfacente nel trattamento della stitichezza cronica. L’olio d’oliva agisce favorevolmente sull’atonia della cistifellea, mostrando un’azione più intensa, più soave e più prolungata di quella dei farmaci ed altri alimenti di effetti similari. La sua somministrazione inibisce la secrezione biliare epatica durante il tempo di svuotamento della cistifellea, per cui e un colagogo puro, e può essere utilizzato come alimento-medicamento. Questo effetto era noto fin dall’antichità e, recentemente è stato confermato da numerosi studi.

Una malattia diffusa è la colelitiasi (calcolosi biliare colesterolica), legata ad un’alterazione del metabolismo lipidico e favorita dallo sviluppo economico delle popolazioni. Un’alimentazione sovrabbondante, ricca di grassi saturi e di colesterolo, porta ad un aumento della secrezione biliare del colesterolo e ad una riduzione degli acidi biliari e della lecitina.
Sembra che le alte cifre di colesterolo plasmatico aumentino il rischio di litiasi perché, allo stesso tempo aumento la frazione di colesterolo trasportata dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), che inibirebbero la sintesi epatica del colesterolo. È peraltro certo che il colesterolo trasportato dalle lipoproteine ad alta densità (HDL) verrebbe più facilmente metabolizzato ad acidi biliari piuttosto che essere escreto con la bile. Quando un paziente con colesterolo alto è sottoposto a trattamento, la caduta del colesterolo plasmatico deve avvenire per un incremento della sua eliminazione attraverso le vie biliari. Per questo la maggioranza degli studiosi concorda sul possibile ruolo litogeno degli acidi grassi saturi che polinsaturi in eccesso, mentre tale ruolo l’olio d’oliva, ricco di grassi monoinsaturi, non lo giocherebbe. In questo contesto può essere ipotizzato un ruolo protettivo dell’olio d’oliva, sia per l’attivazione del flusso biliare, sia per l’aumento delle HDL, sia per l’equilibrato rapporto in acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi, e, che ciò possa essere vero, sarebbe confermato da Messini e Cairella i quali hanno rilevato come, nelle regioni italiane dove è maggiore il consumo di olio di oliva, si registra una minore incidenza di calcolosi biliare.

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